Tutti Matti sotto Zero: il circo che accende l’inverno tra Parma, Fidenza e Busseto

Dal 6 dicembre al 6 gennaio l’undicesima edizione

10 Novembre 2025

A Natale, il tendone che spunta al Parco della Cittadella di Parma è un segnale inequivocabile: tornano i lampi di poesia del circo contemporaneo e le meraviglie della magie nouvelle. Per la sua undicesima edizione, Tutti Matti sotto Zero (6 dicembre – 6 gennaio) allarga la sua piccola geografia felice dallo chapiteau nel prato centrale della Cittadella, al Teatro Magnani a Fidenza e al Teatro Verdi a Busseto. Quasi quaranta repliche tra clown, acrobazia, teatro d’oggetto e illusioni che ribaltano la percezione abbracciando platee diverse per far brillare il tempo sospeso delle feste con la materia più antica — e sempre nuova — del circo.

Il primo fine settimana ha il profumo dei grandi classici del clown contemporaneo. Sotto lo chapiteau si apre con Nuova Barberia Carloni di Teatro Necessario (6 dicembre): tre “barbieri-sciamani” –Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori – inaugurano un’antica bottega di provincia tra musica dal vivo, acrobazie e liturgie comiche che riparano, metaforicamente, qualsiasi guaio. Il giorno dopo il festival fa tappa al Teatro Magnani di Fidenza (in apertura della stagione teatrale curata da ATER Fondazione) con N’imPORTE quoi del maestro catalano Leandre Ribera/Leandre Clown, affiancato da Andreu Sans, Cristina Solé, Laura Miralbés, Pere Hosta (7 dicembre): teatro fisico senza parole, umorismo surreale, piccoli oggetti che aprono mondi. Si torna poi allo chapiteau per Clown in libertà di Teatro Necessario (8 dicembre): un gioco sfrenato e musicalissimo che trasforma la scena in cortile dei desideri, tra slanci infantili e virtuosismi da sala prove condivisa. a

Il secondo weekend si apre con La Grande Soirée di Sophie Withman di Clémence Caillouel (12 dicembre) per la regia di Gözde Atalay, un melodramma furioso e ironico sui miti romantici (fama, seduzione, successo) che scivola verso il grottesco, tra clown, mimo e musica. Poi Striptease di Claudio Cremonesi (13 e 14 dicembre), creato con Silvia Gribaudi: un comico spogliarello dell’io che parla ai ragazzi dai 10 anni in su e interroga, con una prossimità disarmante, il valore poetico del “lasciare andare”. (Cremonesi è figura storica del nuovo clown, dal Cirque du Soleil alle tournée umanitarie con Giullari senza frontiere.) Il terzo fine settimana si tinge di magie nouvelle. DispensaBarzotti presenta The Barnard Loop (20 e 21 dicembre), creato da Alessandra Ventrella e Rocco Manfredi con in scena Jacopo Maria Bianchini: la notte insonne di Barnard si popola di rituali, bizzarrie e fenditure nello spazio-tempo; sogno o realtà? Il pubblico cammina con lui sul crinale dell’indecidibile. 

Arrivano le feste e sotto il loro elegante chapiteau rientrano, dopo anni d’attesa, gli acrobati-musicisti francesi di Le P’tit Cirk con Les Dodos (25, 26, 28 dicembre; 31 dicembre ore 22; 1, 3, 4, 6 gennaio): cinque artisti che mescolano corpo a corpo, anelli cinesi, acrobazie aeree e un’orchestrazione strumentale dal vivo – dal violino al contrabbasso – per un circo raffinato, capace di commuovere e far sorridere senza parole. In mezzo, due “gioielli” italiani di breve formato: Officina Oceanografica Sentimentale della Compagnia Samovar (26–28 dicembre, più repliche a piccoli gruppi), una minuscola roulotte delle meraviglie firmata Luca Salata dove spatole, onde e rotelle diventano teatro d’immaginazione per sette viaggiatori — e Finzioni di Oltrenotte/Lupa Maimone (26–28 dicembre, 3 e 4 gennaio), attraversamento tra danza, teatro d’oggetto e magia in cui ogni scena è scheggia onirica, tra inganni e rivelazioni. 

La rotta si allunga fino a Busseto: al Teatro Verdi debutta Ha Ha Ha della compagnia belga Okidok (27 dicembre), duo di culto (Xavier Bouvier e Benoît Devos) che reinventa il clown classico con un umorismo essenziale e poetico, capace di attraversare culture e generazioni. Tornati alla Cittadella, il nuovo anno si apre con ulteriori repliche di Les Dodos (1, 3, 4 e 6 gennaio), mentre Finzioni e Officina Oceanografica Sentimentale continuano a disegnare percorsi intimi dentro il parco.

Realizzato da Grand Circus Hotel APSin collaborazione con Teatro Necessario Circo, centro nazionale di produzione di circo contemporaneo, il Festival si avvale del contributo di Comune di Parma, Comune di Busseto, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura. Numerosi anche gli altri partner.